Negli anni 80, grazie alla testimonianza di alcune donne ebree ungheresi, ragazzine all’epoca delle persecuzioni e che durante la seconda guerra mondiale Perlasca aveva salvato, la vicenda esce dal silenzio. Le testimonianze dei salvati sono numerose, arrivano i giornali, le televisioni, i libri, e lo stesso Perlasca si reca nelle scuole per raccontare quel che aveva compiuto.