Agli inizi degli anni quaranta iniziò a lavorare per la radio americana in Italia, poi per l'EIAR, che in seguito divenne la RAI. Grazie alla buona cultura e alla perfetta pronuncia, venne scelto come annunciatore, divenne popolarissimo grazie alla sua eleganza ed ironia. A differenza di molti colleghi, era schivo, non collezionava gaffes e parlava un italiano semplice, corretto e misurato, con padronanza dei congiuntivi e una non comune conoscenza di vocaboli.