Sul piccolo schermo appare per la prima volta nel 1956, nello sceneggiato L'Alfiere diretto da Anton Giulio Majano, ma è nel 1959 che ottiene uno strepitoso successo di pubblico con la sua partecipazione a Canzonissima, con la regia di Antonello Falqui, accanto a Delia Scala, Paolo Panelli e il ballerino e coreografo statunitense Don Lurio. In questa memorabile trasmissione crea la macchietta del ''barista di Ceccano'', la cui battuta tormentone ''Fusse che fusse la vorta bbona'' entrerà nel linguaggio comune. Riesce persino a convincere l'amico Marcello Mastroianni, ciociaro anch'egli, notoriamente restio ad apparire in televisione, a esibirsi in una scenetta insieme a lui.