Abbazia Di Casamari
Abbazia di Casamari
monaci cistercensi di Casamari
frazione di Casamari
Veroli Frosinone telefono 0775-282371-282800
Con l'autostrada A1 si esce a Frosinone e si continua con la statale numero 214 fino al bivio di Boville Ernica-Casamari. In treno si scende alla stazione di Frosinone e si procede con l'autobus di linea o in taxi. L'Abbazia è visitabile tutti i giorni. Al centro di una valletta, a 300 m di altitudine, lambita dal torrente Amaseno, l'Abbazia il cui nome deriva da "Casa Mari" ossia residenza di Caio Mario, console romano è stata edificata sull'antico municipio di Cereatae, nel 1035 da una comunità benedettina. Nel 1152 passò ai monaci cistercensi e iniziarono a costruire l'attuale Monastero, secondo i principi architettonici tipici del loro ordine, demolendo in parte il fabbricato benedettino. Protetta da Federico II, Casamari riuscì a controllare 18 Abbazie, costituendo per circa 200 anni un centro di potere politico e religioso di notevole importanza. Nel 1417 fu teatro dello scontro armato fra Muzio Attendolo Sforza, al servizio di Giovanna Seconda regia di Napoli, e Jacopo Caldora, partigiano di Braccio da Montone e combatteva per il Papa. Quest'ultimo si asserragliò con i suoi armati nel Monastero che fu gravemente danneggiato. L'Abbazia trasformata in commenda da Martino V, divenne appannaggio dei cardinali che ne dilapidarono gran parte dei beni. Nel 1717 fu introdotta la riforma dei cistercensi della stretta osservanza, detti trappisti. Saccheggiata dai francesi nel 1799, l'Abbazia fu spogliata dei suoi beni nel 1873 in seguito alle leggi di soppressione e l'anno successivo venne dichiarata monumento nazionale. Casamari resta una delle rare Abbazie cistercensi in cui la vita monastica non è stata mai interrotta dalla sua fondazione fino ad oggi, tranne tra il 1811 e il 1814. Attualmente ospita un istituto scolastico, un seminario, un convitto, un osservatorio. Un'ampia porta a doppio arco immette nel Monastero. Si incontra la portineria da cui si accede in un giardino su cui si affacciano alcuni edifici con le abitazioni dei monaci. Attraverso la scalinata centrale si sale al chiostro fiorito, con quattro gallerie a copertura semicilindrica. Dall'elegante portale ogivale una breve scalinata immette alla sala capitolare con quattro pilastri a fascio e tre finestre a sesto acuto. La Chiesa gotica (1203) è una pianta basilicale a tre navate con transetto. All'interno grandi pilastri scandiscono lo spazio in sette campate regolari. Nella parte absidale si aprono cinque monofore ad arco acuto e un rosone a sei lobi. Imponenti il coro ligneo e l'organo con ben 1525 canne. In fondo alla navata destra della Basilica, una porta che immette nel vicino refettorio con sette possenti colonne cilindriche. In alcune sale ottocentesche è stato sistemato in museo con reperti archeologici, tele del cinquecento, affreschi staccati. Sante Messe nei giorni feriali dalle ore 6,30 e festivi alle 7.00-8,30-10-11, conventuale 12.00-17. Vespro tutti giorni alle 16.00. Tutte le celebrazioni sono particolarmente curate, soprattutto il triduo Pasquale, la veglia di Pentecoste, il corpus domini. Si festeggia San Bernardo il 20 agosto, Madonna del Rosario prima domenica di ottobre, festa parrocchiale, come marcatori: il 2 novembre, Natale c'è il presepio. Sono organizzate periodicamente mostre concerti, tradizionale è il concerto di fine anno. Ospitalità: sono ospitate all'interno del Monastero solo singole persone o piccoli gruppi (uomini) interessati a seguire la vita della comunità. I gruppi misti alle donne sono invece accolti presso l'edificio poco distante dall'Abbazia retto dalle suore cistercensi. Nella casa parziale a piano terra, in una sala con le volte a crociera, vi è la rivendita di libri stampati dalla tipografia del Monastero, di olio, di cosmetici, del cioccolato delle Frattocchie e degli altri prodotti fatti dei monaci che sono numerosi. |