Abbazia Di Santa Maria Di Farfa
Abbazia di Santa Maria di Farfa
monaci benedettini cassinesi
frazione di Farfa
Farfa Sabina Rieti
telefono 0765-27065
Con la statale numero quattro Salaria si arriva al bivio di Passo Corese e con la via Farense fino a farfa. Con il treno si scende alla stazione di Farfa Sabina e poi si prosegue in taxi. Posto in prossimità del fiume Farfa, da cui prende nome, è situata a 198 m di altezza sulle pendici del Monte Acuziano, a 5 km da Farfa Sabina adagiata fra gli ulivi, l'Abbazia fu fondata su di un tempio pagano dedicato alla Dea Vauna da San Lorenzo siro giunto in Italia dalla Siria. Devastata dai longobardi fu ricostruita da San Tommaso da Morienna e vi pose la regola benedettina, grazie ai fondi elargiti dal duca di Spoleto, Faroaldo secondo. Iniziò così la potenza e lo splendore dell'Abbazia, uno dei monumenti più insigni del medioevo che godette della protezione di Carlo Magno. Occupata dai saraceni nel 898, ritornò ai suoi passati splendori sotto l'abate Ugo Primo (997-1038) che abbracciò la riforma Cluniacensi. Durante la lotta per le investiture l'Abbazia si schierò con Enrico Quarto (1072) e passò sotto la protezione imperiale. Il suo declino è l'inizio verso la metà del 12º secolo e si accentuò durante il periodo della commenda. In seguito fu aggregata alla congregazione che si mise (1567) che migliorò in parte la sua condizione: alcuni edifici furono restaurati e l'osservanza monastica fu più rigida. I francesi la saccheggiarono e la soppressero nel 1798. Nel 1861 fu lo Stato italiano a confisca di beni restanti. Nel 1921 l'Abbazia venne ripopolata da alcuni monaci benedettini cassinesi provenienti dal Monastero di S. Paolo fuori le mura. Sottoposta a restauro si scoprirono importanti affreschi, per cui il governo italiano dichiarò Farfa monumento nazionale. Attorno al complesso monastico vi è una serie di casette, utilizzato nel passato come botteghe in occasione delle periodiche fiere che si tenevano a Farfa, oggi occupate da artigiani locali. Un grande arco immette nell'atrio della basilica che ha due campanelli e la facciata divisa da pilastri in tre parti corrispondenti alle navate interne. L'interno rinascimentale a uno splendido soffitto a cassettoni di legno, dipinti in oro e azzurro (1495); una serie di affreschi, fra cui il giudizio universale di autore fiammingo dell'anno 1561, nella facciata interna; i resti del pavimento musivo e l'antico altare carolingio. A destra della Basilica si aprono il Chiostrino longobardo e il chiostro grande con alcune sculture romane. La Biblioteca conta ben 40.000 volumi di grande pregio come cinquecentine, codici, incunaboli e testi antichi. Il museo raccoglie frammenti archeologici, affreschi staccati, mosaici e sculture. Nella cripta carolingia del settimo secolo vi è un sarcofago di epoca romana. Messe feriali ore 7.15 e festive 9.00-11.17. Si festeggia Maria vergine assunta patrona dell'Abbazia il 15 agosto. Periodici concerti di musica sacra e classica. La foresteria monastica e gestito dalle suore brigidini ed è aperta a singoli, famiglie e gruppi. In un locale apposito all'interno dell'Abbazia sono venduti prodotti delle arti e di erboristeria. |