Convento Di San Marco
Convento di San Marco
Frati domenicani
Via Cavour 56 Firenze
telefono 055-287628
Con l'autostrada A1 si riesce a Firenze centro. Si segue il cartello dei viali fino a piazza indipendenza, via Cavour e piazza San Marco. In treno si scende alla stazione di Santa Maria Novella e si prosegue a piedi. Il museo dell'angelico è aperto tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 14 e nei giorni festivi dalle 9.00 alle 13, chiuso il lunedì. Per visitare alcune parti del de Convento occorre chiedere l'autorizzazione all'abate, per le altre è sufficiente farsi accompagnare da una Frate. Informazioni presso la sacrestia. Nel cuore della città, fu eretto dei monaci Silvestrini nel 1299 là dove già esisteva un oratorio di Vallombrosani. Il complesso monastico venne ristrutturato per volere di Cosimo il Vecchio e di suo fratello Lorenzo, da Michelozzo (1437-1452) secondo i canoni dell'architettura rinascimentale. Numerose furono le personalità che vi operarono dal Beato Angelico a Fra Gerolamo Savonarola. I Frati oggi occupano solo una parte del Convento è stato adibito a museo, dopo le soppressioni ottocentesche, famoso in tutto il mondo per il suo ciclo di affreschi e le tavole del Beato Angelico. Il complesso monastico è uno degli esempi più aulici dell'incontro fra i canoni dell'architettura rinascimentale con quelli più essenziali e spogli propri dei conventi domenicani. Il Convento: chiostro di Sant'Antonino, progettato da Michelozzo, sul quale si affacciano al piano terra: l'ospizio dei pellegrini, la cui porta è sovrastata da un affresco dell'angelico, conserva molti dipinti; la sala del lavabo, con affreschi di Fra Bartolomeo e di Sogliani; il refettorio grande, con le tavole dei monaci; la sala capitolare, con la crocifissione dell'angelico. Al primo piano vi sono: le celle del dormitorio, austere e raccolte, con gli affreschi del Beato Angelico, fra cui la famosa annunciazione; la biblioteca, a tre navate su colonne ioniche, opera insigne di Michelozzo, con antifonari, salteri e codici Miniati. Ai piedi della scala che porta al piano terra vi è il refettorio piccolo, con l'ultima cena del Ghirlandaio. Il chiostro di San Domenico, disegnato sempre da Michelozzo con colonne ioniche e volte a crociera, immerso in un bel giardino. Accanto si trovano la foresteria e il piccolo chiostro dei Silvestrini. La Chiesa. L'interno è stato rimaneggiato dal Gianbologna e dal Silvani. È ad una navata a croce latina. Numerose sono le opere d'arte: il crocefisso di scuola giottesca; il mosaico della Madonna orante dell'ottavo secolo, proveniente da Roma, un Ecce Homo, in legno policromo, molto venerato; la cappella di S. Antonino del Gianbologna (1588). Le Sante Messe vengono celebrate nei giorni feriali alle 7.30-18.30 e nei giorni festivi alle ore 10.30-11.30-12.30-18.30. Tutti i giorni si celebrano vespro e compieta alle 19.30. Si festeggia Santa Antonino 10 maggio, Beato Angelico il 18 maggio, martirio del Savonarola il 23 maggio, San Domenico 24 maggio, anniversario della morte di Giorgio La Pira, uomo politico e sindaco di Firenze, e abitò nel Convento per oltre 20 anni come laico domenicano, di cui è in corso la causa di beatificazione. Si tengono periodicamente mostre d'arte e concerti di musica sacra. Ospitalità: pochissimi posti per chi (uomini), presentato da un religioso, voglia fare un'esperienza di vita monastica domenicana. La farmacia fondata nel 1436, situata in via Cavour è la più antica della città. Numerosi i medicinali, i prodotti di cosmesi e gli amari a base di erbe e sostanze naturali. |