Abbazia Di Santa Giustina
Abbazia di Santa Giustina
monaci benedettini sublacensi
via Ferrari 2-Padova
telefono 049-8756435
Con l'autostrada A4 si esce al casello di Padova est e si seguono le indicazioni per Prato della Valle. In treno si scende alla stazione di Padova e si prende il bus numero tre per Prato della Valle. All'inizio del quinto secolo sul sepolcro di Santa Giustina sorgeva già una Basilica. Probabilmente il Monastero adottò la regola di San Benedetto nel 730. Si andò ampliando grazie alle donazioni dei fedeli. Il 26 dicembre 1408 Papa Gregorio 12º nominò abate Ludovico Barbo e diede inizio a quella riforma monastica, via via propagatasi a tutto l'ordine benedettino. Nel 16º secolo l'Abbazia acquisì ulteriore importanza in virtù anche della sua completa ricostruzione, realizzata nelle linee cinquecentesche è dovuta all'opera di Andrea Moroni. Nel maggio 1810 il Monastero subì la soppressione napoleonica. Fu Benedetto XV a ricostruire l'Abbazia (1919) e solo il 22 gennaio 1943 venne rieletto il nuovo abate. Attualmente continua ad essere un faro di luce per la regola benedettina e per il cattolicesimo tutto. Il complesso Abbaziale sorge nel centro di Padova, là dove si apre il grande spazio verde del prato della Valle. La Chiesa, con la selva delle sue cupole, è imponente: 133 m di lunghezza e ottantadue metri di larghezza, l'11º della cristianità, numerosissime le opere d'arte di maestri veneti. Coro vecchio con stalli del quattrocento. Più tardi dopo quello del presbiterio (1586). Nel chiostro dipinto si ammirano affreschi con le storie di San Benedetto. Nella biblioteca sono conservati migliaia di volumi rari. I fedeli possono intervenire a tutti i momenti di preghiera, ma non a quelle di incontro strettamente riservati alla famiglia monastica. Essendo anche parrocchia nella Basilica si tengono le normali funzioni religiose. Si ricorda Santa Giustina il giorno 7 ottobre. Sono organizzati incontri conferenze in collaborazione con centri di studio. È operante l'istituto di liturgia pastorale, incorporato nella facoltà teologica del Pontificio ateneo di San Anselmo di Roma. A cura dell'istituto sono indetti un convegno e un simposio sui temi legati al mondo della pastorale liturgica. L'ospitalità fa parte integrante dell'attività del Monastero. Si può dormire e consumare pasti con i monaci (uomini). È opportuno telefonare per prendere accordi. Nel collegio universitario sono accolti circa 70 studenti. Esiste un laboratorio per il restauro del libro, una legatoria e una tipografia. |